Quasi per rispondere ad Orange, ieri il Papa ha ricevuto, su richiesta di Ocariz, il Prelato con il suo vicario ausiliare che lo hanno informato come si sta svolgendo la preparazione del congresso generale per l'adeguamento degli statuti. Il Papa - si premura di specificare il comunicato della Prelatura sul proprio sito - ha espresso la sua gioia. Non ne dubitavamo. Ognuno può leggere come vuole queste notizie che attestano di fronte a tutti lo zelo e l'ossequio apparente della Prelatura nell'eseguire il Motu proprio; come pure ognuno potrà valutare le "aperture" molto sottolineate rivolte in questi ultimi tempi a sollecitare attività di promozione e vicinanza verso quelle categorie sociali ritenute da sempre estranee alla sfera di interesse dell'OD: ultimi, diseredati, poveri, indigenti, abbandonati, ecc.

Orange comunque ha perfettamente ragione quando evidenzia che la questione di fondo dell'adeguamento degli statuti riguarda la collocazione dei laici, che sono il nucleo del carisma fondazionale e che - allo stato attuale - non possono ritenersi parte della Prelatura. E la questione dei laici - tutti i laici - porta con sé la diatriba sulla natura di istituzione gerarchica della Prelatura medesima, che questa difende a spada tratta anche quando sembra concedere qualche spazio alla difesa del carisma per assecondare il forte richiamo del Papa nel Motu proprio.

Infatti, la natura gerarchica implica l'esercizio della potestà sui laici in tutte le questioni che riguardano la loro condizione di fedeli, con le inevitabili implicazioni sul foro interno e sulla libertà interiore. Ed è qui che l'elenco di Orange di alcune tipiche situazioni che andrebbero chiarite, colpisce nel segno.

Un saluto a tutti,

fiorenzo2002