Sonrisa de 'mujer libertina'.- Frida
Fecha Wednesday, 04 October 2006
Tema 040. Después de marcharse


Ciao a tutti. E' una vita che non scrivevo su questo sito, anche se continuo a seguirvi. Stasera ho letto l'email di Gusramca e ho scoperto che esiste un dibattito sui sorrisi di Quienes somos. Mi è venuto da ridere perché ho pensato alla storia della foto che vi ho inviato...la posso raccontare? La foto risale a due anni fa. Ero a Pompei, insieme a due amici della Web con i quali ho passato dei giorni stupendi, a ridere come pazzi su tutte le cose assurde vissute nell'Opus. A un certo punto, camminando fra le rovine, siamo capitati nel famoso lupanare (leggi bordello) dove le signorine pompeiane intrattenevano i signori bisognosi di compagnia. Mi sono seduta su un grazioso sedile di pietra e ho gridato a S. e a C.: "Ehi volete vedere che fine fanno le fanciulle che abbandonano l'Opus? Questa!!!" E mi sono messa in una posa adatta alla circostanza, convinta che la foto non sarebbe mai venuta (c'era un buio pesto). E invece è venuta e ora la uso anche per i documenti. Ergo, dato il contesto, direi che quel sorriso è classificabile come "sorriso di femmina dissoluta" ma aspetto, con deferenza, il verdetto del classificatore ufficiale.
 
 
Scherzi a parte, stasera tornando a casa sotto una luna belissima, pensavo che avrei voluto condividere con voi delle riflessioni personali. Nel mio percorso di ex numeraria ho attraversato una fase molto lunga di sindrome di Stoccolma e un'altra più breve di rabbia furiosa. Adesso sto entrando nella terza: nun me ne po' fregà de meno. Traduco: sono libera. Dagli incubi, dalla rabbia, dalla paura ...forse non guarirò mai completamente da questa ferita ma è come se avessi mollato una zavorra e mi sentissi più leggera, desiderosa di costruire il mio presente e di goderne appieno. Non rinnego una parola di quello che ho detto e scritto qui: il sistema Opus è bacato, anzi, perverso. Ma mi sento in grado di apprezzare anche le cose che ho imparato là dentro: per esempio, a pulire i bagni... che ora mi torna molto utile! Oppure ritrovo, dopo anni, amicizie fatte nei club, nel periodo della mia adolescenza, e provo un senso di "appartenenza" che raramente mi capita di avvertire, oggi, con altre persone. Le mie idee sono cambiate ma tanti bei legami sono rimasti. Insomma, accanto alle ombre affiorano le luci e il quadro non è bello nè brutto ma è il mio. Chi sarei stata senza l'Opus? Non lo so. Spesso, in passato, me lo sono chiesta ma ora mi sembra che non abbia più molto senso. Io sono la mia vita e devo amarla per quello che è accaduto ieri e che accade oggi.
 
Scusatemi per questo flusso di coscienza. Magari alcuni si ritroveranno in quello che dico, altri no. Viva la diversità!
 
Un abbraccio a tutti, ma in particolare a Inès
 
Frida








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