La donna e la sua vocazione professionale nell'Opera.- SoFia
Fecha Wednesday, 19 April 2006
Tema 010. Testimonios


Sono una ex numeraria, ho 39 anni, felicemente sposata da cinque con una deliziosa bimba e un adorabile marito (io lo chiamo il miracolo della mia vita). Sono uscita dall'Opera dopo 13 anni di "permanenza" nella Prelatura dove ho vissuto quotidianamente con la ferma e profonda convinzione che li sarei rimasta per tutta lavita. Il piano emozionale della mia esistenza era fortemente compresso, i sentimenti e gli affetti profondamente congelati, il cuore troppo soffocato....



Vorrei solo citare uno degli ultimi episodi che hanno caratterizzato la mia vita in quella valle oscura: partecipai ad un concorso per la selezione che avrebbe consentito l'accesso ad un corso di alta formazione nel marketing della moda. Allora ero membro di consiglio locale e non avevo mai svolto un vero lavoro esterno. ne sentivo moltissimo la necessità, per il bisogno di un confronto  esterno e per ridefinire un'identità che piano piano si imponeva forte dentro di me. le mie direttrici non appoggiarono la partecipazione alla selezione ma soprattutto quando ricevetti la notizia del superamento della prova e l'opportunità di trasferirmi in quella città per la frequenza del corso ricevetti un deciso no a causa del "pericolo" in cui mi avrebbe messo l'ambiente e probabilmente il tipo di lavoro che avrei scelto. mi fu fatta una "proposta indecente": lavorare mezza giornata in amministrazione e nel pomeriggio in uno studio legale che, senza nessuna selezione e senza conoscermi, aveva già accettato la mia candidatura con tanto di proposta del compenso economico. per "obbedienza" andai ad incontrare quell'avvocato e mai mi sono sentita così svilita nella mia persona. la mia autostima era stata definitivamente frantumata, volevo mettermi in gioco ma si tentò di convincere che il mio posto era in Casa o al massimo da un avvocato di Casa....

Non solo partecipai al corso, che mi servì moltissimo soprattutto in termini di esperienza umana, ma l'attuale mia professione è stata costruita su quella base formativa e su quella meravigliosa nonchè appassionante spinta iniziale, che fu per me una vera opportunità.

Mi chiedo cosa sarei ora se fossi rimasta in Casa ad occuparmi di pavimenti e di codici civili nel pomeriggio da un avvocato rassicurante che mi pagava senza problemi esigendomi ben poco sul piano professionale.

Perché tanta paura della vita? credo che questo errore stia facendo migrare molte DONNE che hanno tutto il diritto di sentirsi realizzate attraverso un lavoro che ne definisca in modo preciso un'identità forte e combattiva.

grazie
SoFia

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