ricominciare.- ab
Fecha Friday, 02 September 2005
Tema 040. Después de marcharse


Scrivo per raccontare la mia esperienza a chi si trova nella difficile fase di ricominciare sperando di essere d'aiuto. Sono una ex-giovane vocazione. Ho pitato a 15 anni e sono arrivata a terminare il centro di studi. Non vi racconto i miei anni nell'opera, che sono stati piu' o meno come quelli di tutti. Voglio solo dire che pur non avendo mai accettato volentieri tanti obblighi della vita di numeraria (dalla nota spese al non poter leggere quello che volevo o al dover dormire sul legno, nonche' il distacco dalla famiglia, e tutto il resto) non ho mai dubitato della mia vocazione e non ho mai pensato di non perseverare.

Eppure sono fuori dall'Opera perche' le mie direttrici hanno visto che (senza colpa da parte mia) non avevo vocazione. Non so perche', ne' mi interessa saperlo, fatto sta che alla fine del centro di studi mi fu detto che non potevo essere numeraria. Fu un momento terribile perche' mi crollava il mondo che conoscevo e perche' ero totalmente impreparata ad una cosa del genere. Le numerarie che mi seguivano in quel periodo furono molto gentili e affettuose rassicurandomi che non avevo fatto nulla per meritare di "essere cacciata", solo non avevo vocazione di numeraria. Non seppero spiegarmi altro, solo anni dopo una di loro mi disse che si vedeva che la vocazione mi stava stretta e per il mio bene era meglio non continuare. Devo riconoscere che hanno avuto ragione, ma in quel momento mi sembrava di precipitare in un abisso...



Mi ritrovavo ad aver vissuto il periodo dell'adolescenza in un modo completamente assurdo paragonato a come vivevano i miei coetanei, Dovevo cambiare citta' universita' tornare a vivere con i miei, costruirmi una rete di amicizie, trovare una dimensione normale senza passare per gli anni che a tutti servono per formare il carattere, per vivere le emozioni tipiche di una giovane donna, per cercare le proprie ambizioni personali e l'amore. Mi sembrava di impazzire. Eppure nel giro di poco tempo incontrai molti amici, trovai un ragazzo, cominciai a vedermi come donna, a sentire emozioni, a curare la mia femminilita', anche a scoprire la mia sessualita che fino ad allora mi era sconosciuta. Assaporai la vita, vissi gli affetti fino in fondo scoprii anche il dolore della morte, imparai a sentire il mio cuore. Non ho mai lasciato del tutto Dio, pur avendolo in quegli anni un po' "trattato male": mi sentivo tradita, usata e poi abbandonata. Ma non ho mai lasciato la mia fede, sono tuttora cattolica convinta e praticante, pur sapendo di non essere santa. Non ho continuato a frequentare l'Opera, pur essendo in contatto con alcune persone che conoscevo e per cui nutro affetto e stima. Non voglio parlare dell'Opera, ne' bene e ne' male. Non mi interessa. Non e' la mia vita, la mia vita e' un'altra. A chi si trova in questa fase cosi' delicata voglio solo consigliare di non guardare agli anni che abbiamo perso. Guardate avanti. Il mondo e' vostro, la vita e' vostra. E Dio e' buono e ci ama e ci verra' a prendere fuori le porte dell'inferno.

Se l'Opera non e' la nostra vita, perche' continuare a parlarne? Io so che ci sono nell'Opera persone buone. E ci sono persone cattive. So che il fondatore e' stato fatto santo dalla Chiesa di cui faccio parte. So che gli anni vissuti nell'Opera per me sono stati brutti, pesanti tristi. So che quella vita non mi piaceva, che non era per me, mi sentivo annichilita. Ma adesso che me ne importa? Non e' la mia vita. Non e' la tua. Ora ho un marito stupendo (non e' il ragazzo che ho incontrato appena tornata nel mondo, ne ho avuti diversi). Ho due figlie che amo. E ho un ottimo lavoro che mi soddisfa. Sono una donna realizzata, una brava professionista, una mamma che cerca di far bene la mamma e una moglie innamorata. Non che la mia vita sia facile, ma e' la mia vita. Non dormo sul legno ma spesso non dormo affatto con due bambine che la notte mi svegliano. Non faccio la nota spese ma devo far quadrare i conti di casa. Non lavo i panni dei residenti, ma cambio i pannolini sporchi alle mie figlie. Non uso il cilicio ma se sto male non posso mettermi a letto perche' ho una famiglia. E tutto quello che prima mi sembrava impossibile da sopportare ora lo vivo con naturalezza anche se in forma diversa, perche' e' la mia vita.

Quello che voglio dirvi e' che quello che conta e' trovare se stessi e io credo di esserci riuscita. Ci riuscirete anche voi, ma davvero non perdete il tempo a cercare di chi e' la colpa. Io l'ho fatto e non mi e' servito. Mi e' servito invece scavare a fondo in me stessa, nella mia individualita. E' non e' che tutto quello che ho trovato mi e' piaciuto. Ma ho imparato a volermi bene. E cosi' ho trovato qualcuno che mi voleva bene. E se e' vero che tutti siamo chiamati ad essere santi e' vero' che Dio ci ha fatti tutti diversi. E diversa e' la vita di ognuno. Noi che non siamo piu' nell'Opera ci lamentiamo molto della mancanza di liberta' e dell'eccessivo conformismo che si vive nei centri dell'Opera. Non facciamo questo errore adesso che ne siamo fuori. Il mondo e' meraviglioso perche' non e' mai uguale a se stesso. Infinite sono le strada per avvicinarci a Dio ed essere felici. Mi sono trovata in questo sito per caso e ho iniziato a leggere. E sono riaffiorati alla mia mente tanti ricordi. Ho trovato nomi di persone che conoscevo, ho ricordato come vivevo e tante cose che credevo di aver sepolto. Ma guardando indietro sono serena. Non ho rimpianti.

Ho sempre fatto quello che credevo giusto, e l'ho sempre fatto con tutta me stessa. E non me ne pento, perche ora sto vivendo la piu' bella delle avventure, la mia vita. Voi che vitrovate come ero io all'uscita el centro di studi, che magari vi sentite falliti, o soli, o incapaci di avere una relazione, o ignoranti in materia di amore umano, o anche incapaci di vestirvi alla moda... fregatevene. Non abbiate fretta di fare le esperienze che non avete fatto essendo nell'Opera, ma se vi capita fatele. Vivete. ma se posso darvi un consiglio, non abbandonate mai la fede.

Siate fedeli alla vostra natura di figli di Dio. Uomini, donne, con passioni, carne, cuore sentimenti, difetti, peccati. Ma figli di Dio. Siamo in grado di vincere qualunque paura. Di affrontare qualunque dolore. E di godere delle cose piu' belle, da un tramonto sul mare alla prima poppata del vostro bambino.

ab







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