Las cosas que has contado me han ayudado. A Serpa.- Frida
Fecha Wednesday, 02 March 2005
Tema 105. Psiquiatría: problemas y praxis


Querido Serpa

las cosas que has contado me han ayudado a sentirme 'menos rara'. Con un poco de pudor confieso que también yo he vivido un episodio de paranoia grave. Como tú dices, me sentí perseguida y asediada, tanto que no podía salir de casa. Quizás las medicinas hicieron su servicio. A decir la verdad, no estoy convencida del todo; porque han tenido como efecto colateral el 'congelamiento' total de las emociones. Ha sido como atravesar un largo invierno de hielo del que he salido poco a poco, gracias a la infinita paciencia de mis amigos más queridos. 

No soy psiquiatra, por lo tanto no quiero decir tonterías pero siempre he tenido la idea de que el origen de estos episodios psicóticos no siempre es de naturaleza orgánica.  

Por lo que me concierne, he entendido - después de muchos años - que dirigí hacia mí misma toda la agresividad que no fui capaz de exteriorizar. Me sentí perseguida porque no logré concebir la idea de poder reaccionar a un abuso, de dar una patada a quién se lo merecía... ¡Tantas veces es tan terapéutico!  ; -) 

Creo que el perdón auténtico debe pasar por esta fase: el reconocimiento de haber padecido una injusticia, un error. Por este me ha gustado mucho lo que ha escrito Jacinto Choza a propósito del perdón. 

No tienes que excusarte, Serpa, si de tus cicatrices rezuma dolor (y tu email también es bonito por eso) en lugar de la ironía amable de Satur, porque cada uno tiene el propio modo de curar las heridas y superar los traumas.  

Personalmente, lo que me fascina de este Web es precisamente la variedad de los sentimientos, la diversidad de las opiniones: además de haber vivido la misma experiencia, sería un rollo tener que expresarlo todo del mismo modo, ¿no? 

Por eso encuentro el debate de estas semanas absolutamente fantástico, tanto que si tuviera que nombrar los nombres de todas las intervenciones que me han dejado huella, no acabaría. 

En cuanto a la propuesta de Isabel Nath del viaje a India, me asocio pero sólo si la etapa intermedia es en Italia: ¡ya lo he dicho en el Chat que estáis todos invitados! Pero no excluyo poderos encontrar en aquel sitio que tiene un nombre extraño y no me acuerdo. 

Un abrazo a todos, Frida

(El texto original, en italiano)



Caro Serpa

le cose che hai raccontato mi hanno aiutato a sentirmi "meno strana". Con un po' di pudore confesso che anch'io ho vissuto un episodio di paranoia grave. Come dici tu, mi sentivo perseguitata e assediata, tanto da non poter uscire più di casa. Le medicine forse sono servite.

A dire la verità, non ne sono poi così convinta; perché hanno avuto come effetto collaterale il più totale congelamento delle emozioni. E' stato come attraversare un lungo inverno di ghiaccio dal quale sono uscita pian piano, grazie all'infinita pazienza dei miei amici più cari. 

Non sono uno psichiatra perciò non voglio dire sciocchezze ma sono sempre stata dell'idea che l'origine di questi episodi "psicotici" non sia sempre di natura organica.  

Per quanto mi riguarda, ho capito - dopo molti anni - che avevo rivolto verso me stessa tutta l'aggressività che non ero capace di esprimere all'esterno. Mi sentivo perseguitata perché non riuscivo a concepire il pensiero di poter reagire a un sopruso, di dare un calcio in faccia a chi se lo merita...e certe volte è tanto terapeutico!  ;-) 

Credo che il perdono autentico debba passare per questa fase: il riconoscimento di aver subito un'ingiustizia, un torto. Per questo mi è piaciuto molto quello che ha scritto Jacinto Choza a proposito del perdono. 

Non devi scusarti, Serpa, se dalle tue righe trasuda dolore (e la tua email è bella anche per questo) invece dell'ironia garbata di Satur perché ognuno ha il proprio modo di curare le ferite e superare i traumi.  

Personalmente, quello che mi affascina di questa "Web" è proprio la varietà dei sentimenti, la diversità delle opinioni: che palle se, oltre ad aver vissuto la stessa esperienza, la pensassimo tutti allo stesso modo, no? 

Per cui trovo il dibattito di queste settimane assolutamente fantastico, tanto che se dovessi fare i nomi di tutti gli interventi che hanno lasciato il segno, non la finirei più. 

Quanto alla proposta di Isabel Nath del viaggio in India, mi associo ma solo se la tappa intermedia è in Italia: l'ho già detto nella Chat che siete tutti invitati! Ma non escludo di potervi raggiungere in quel posto che ha un nome strano e non mi viene in mente. 

Un abbraccio a tutti,

Frida







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