Spagna: Opus dei rispetti la privacy.- Emanuela
Fecha Monday, 30 January 2012
Tema 110. Aspectos jurídicos


SPAGNA: L'OPUS DEI RISPETTI LA PRIVACY

 

Cado in piedi

di Emanuela Provera - 29 Gennaio 2012

En español

Una sentenza del Tribunale Supremo ha ordinato la cancellazione dei dati personali dagli archivi dell'Opus Dei. L'Opera aveva tentato invano di resistere alla richiesta di una donna, ricorrente in giudizio. Ma in molti dubitano che, dopo la sentenza, l'Opus abbia realmente cancellato i dati sensibili dai propri schedari.

Lucia (che utilizza lo pseudonimo di Mabel nel sitio Opuslibros) lasciò l'Opus Dei nel febbraio del 2000 e nel 2006 rivendicò il suo diritto alla cancellazione dei dati personali dagli schedari dell'istituzione, in Spagna...  



L'Opus Dei infatti conserva le date di Ammissione, di Oblazione, di Fedeltà (ossia le tappe di incorporazione all'istituzione), l'eventuale dimissione e molti altri dati riguardanti la vita privata dei suoi aderenti; tra questi ne cito solo alcuni: i precedenti familiari, con indicazione dello status sociale ed economico; gli elementi distintivi della personalità, tra cui la capacità di leadership utile per fare apostolato con persone da portare nell'organizzazione; il profilo professionale con riguardo anche alla resa negli studi e nel lavoro; i lati negativi da correggere, riguardanti il temperamento, il carattere, l'adesione alla spiritualità dell' Opera; le impostazioni intellettuali ritenute eterodosse rispetto ai criteri dottrinali del magistero cattolico. Nelle schede personali, archiviate negli schedari, non mancano neppure i riferimenti alla vita morale di ciascuno.

Poiché l'Opus Dei negò a Lucia il diritto alla cancellazione dei suoi dati personali, la stessa si rivolse all'AGPD (Agenzia spagnola di protezione dei dati) che, dopo aver studiato il caso, ritenne di notificare alla prelatura dell'Opus Dei il reclamo della ricorrente, intimando all'organizzazione di cancellare i suoi dati. Lo fece in virtù di un disposto normativo che prevede la cancellazione dei dati personali quando gli stessi non sono più necessari alla realizzazione delle finalità per le quali furono raccolti.

La prelatura dell'Opus Dei dal canto suo, rifiutando nuovamente la cancellazione dei dati personali, adduceva le seguenti motivazioni:

- I dati della reclamante non si trovano in uno schedario informatizzato, ragion per cui non è applicabile la normativa per la protezione dei dati personali. In casi analoghi infatti, come l'apostasia, il Tribunale civile non ha obbligato le autorità ecclesiastiche a modificare i libri battesimali.

- "Gli unici dati che si riferiscono alla sua persona sono fatti storici, realizzati volontariamente, che non si possono annullare. In ogni caso, le comunico che verrà apposta un'annotazione a margine, nella quale si farà menzione del suo desiderio di che tali dati non vengano comunicati all'esterno" (parole testuali rivolte dall'istituzione a Lucia).

Nel 2008 la vicenda prosegue per vie giudiziali e il Tribunale spagnolo di primo grado (cosiddetto Audiencia Nacional) emette una sentenza che da ragione all'AGPD, quindi favorevole a Lucia. L'Opus Dei ricorre in cassazione, impugnandola davanti al Tribunale Supremo (l' organo giudicante pari alla Corte di Cassazione italiana) che il 10 novembre 2011 sentenzia contro l'Opus Dei confermando il giudizio di primo grado. L'istituzione ha tentato in tutti i modi di difendere un diritto che la legge spagnola non le riconosce, e cioè quello di conservare dati sensibili a prescindere dalla volontà contraria del cittadino. Ha persino sostenuto le spese legali e processuali per resistere alla richiesta della ricorrente. Tra le argomentazioni che l'Opera ha utilizzato c'è anche il riferimento all' all'"Accordo su Affari Giuridici fra la Santa Sede e lo Stato spagnolo del 1979 che "protegge l'inviolabilità degli archivi, dei registri e degli altri documenti emessi dalle istituzioni e dagli enti ecclesiastici"; ma il Tribunale ritiene che questa inviolabilità sia esigibile nei confronti dello Stato e non del cittadino, che può disporre liberamente dei dati relativi alla sua persona, così come previsto dalle norme costituzionali.

Infine, secondo quanto stabilito dalla magistratura spagnola, la prelatura dell'Opus Dei ha notificato a Lucia di aver provveduto alla cancellazione dei suoi dati personali così come dichiarato da lei stessa sul sito Opus Libros.

Alcuni ex appartenenti all'istituzione, sentiti in queste ore, dubitano che l'Opera abbia realmente cancellato i dati personali di Lucia dai propri schedari.







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